May 9, 2025

Some Thoughts on the Prince Carlo di Borbone Photo “Scandal” and Gennaro De Crescenzo’s “Due Parole Chiare su Borbone e Savoia”

After being repeatedly questioned by my non-monarchist associates about the "scandalous" photo circulating online of Prince Carlo di Borbone and Emanuele Filiberto di Savoia sitting together at the Pope's funeral in Rome, along with Gennaro De Crescenzo's reaction (see below), I can't shake the feeling that their inquiries lack sincerity. It feels more like an attempted gotcha moment when they condescendingly ask, "How do you feel about your 'founding father' abandoning monarchism?" or blithely remark, "Look, your movement isn't truly monarchist, even your Prince isn't fully committed to the cause.”

I don't know Gennaro De Crescenzo personally, so I won't presume to speak on his behalf. However, I have deep respect for him and the selfless dedication he has shown to the Neobourbon movement. His bona fides are, in my view, unsurpassed and beyond reproach. In fact, I credit him, along with the late Riccardo Pazzaglia and the other founding figures of the Movimento Neoborbonico, for introducing me to Neobourbonism back in the early '90s. Before discovering them, I was just a right-wing anarch attempting to traverse the ruins of Western modernity.

The confusion, I believe, stems from the conflation of his Movimento Neoborbonico, which is a cultural organization, with the broader Neobourbon Movement. The latter has become a catch-all name for the manifold Duosiciliano socio-political activists and groups, including we monarchists. When he states that the Movimento Neoborbonico is not monarchist, he is specifically referring to his own group. Apolitical in nature, the Movimento Neoborbonico also doesn’t align with Communist, Jacobin, or Republican ideologies, though its ranks include individuals from a wide array of political backgrounds.

As for the princes being seated together, this is really quite trivial. From what I understand, the Vatican assigns the seating arrangements, so they didn’t choose to sit next to each other. Even if they had, what’s the big deal? We should remember that they are cousins and have even invested each other into their respective dynastic orders. While I firmly support Prince Carlo’s claim to the throne of the Two Sicilies and oppose the Savoy's claim to Italy, I hold no ill feelings toward Prince Emanuele. To me, that photo simply shows two Christian princes honoring the memory of the late Holy Father.

Regarding any doubts about Prince Carlo's commitment to “the cause,” it's undeniable that he, along with his eldest sister, Princess Beatrice di Borbone, and the entire Royal House, are deeply devoted to Southern Italy. While they may not be perfect
, it's clear that their investments and charitable contributions to the region are substantial, and they genuinely care for our people.

We owe the Prince, De Crescenzo, and all our Neobourbon confratelli a debt of gratitude and fidelity for their steadfastness in the face of adversity. We will continue to follow their example and forge ahead. Forza e onore! Viva 'o Rre!

~ By Giovanni di Napoli, May 8th, Feast of the Apparition of the Archangel Michael


Addendum

Due Parole Chiare su Borbone e Savoia

di Gennaro De Crescenzo

Nel 1984, quando furono portati a Santa Chiara Francesco II e Maria Sofia, io c'ero e c'era anche (giovanissimo come me) il principe Carlo di Borbone. E c'eravamo tutti e due dieci anni dopo quando "rivoltammo" Napoli celebrando il ritorno (dopo un secolo e mezzo) dei Borbone a Napoli con una città imbandierata dai neoborbonici per tutta la nottata e tra giornali e televisioni di mezzo mondo. Abbiamo visto anche noi la foto di Carlo di Borbone e di Filiberto di Savoia a Roma per i funerali del Papa e neanche a noi, ovviamente, è piaciuta (soprattutto per la risata inopportuna del sabaudo).

Premesso che i posti erano chiaramente pre-assegnati (capita ormai al cinema da decenni, figuriamoci per un evento di questa importanza), premesso che anche il ramo "spagnolo" era accanto a Filiberto, i due principi si conoscono e si frequentano, inevitabilmente, a Montecarlo e in giro per l'Europa. Ovvio che a noi non sia simpatico l'erede sabaudo soprattutto perché non ha mai chiesto perdono per quello che i suoi antenati hanno fatto ai popoli delle Due Sicilie, non abbiamo capito i suoi progetti recenti con l'acquisto di varie società calcistiche campane e spesso dice una cosa per noi del tutto falsa ("Napoli è una città sabauda"). Il problema, però, è che sono passati oltre 150 anni e (è bene ricordarlo) il principe Borbone non è Francesco II e quello sabaudo non è Vittorio Emanuele II. Chi pensa che siano le stesse persone o è troppo in buona fede o dovrebbe farsi visitare da un ottimo specialista. Stesso schema se qualcuno ha pensato che l'erede borbonico, simbolo vivente della grandezza del nostro passato, avrebbe dovuto (o potuto) salire su un cavallo bianco e ricostruire il Regno dei suoi avi. In questo caso si richiederebbero specialisti e ricoveri a meno che qualcuno non pensi che questa cosa sia stata o sia possibile e in questo caso ci chiediamo (social e post con 4 like a parte) quali accordi diplomatici abbia già chiuso "qualcuno" con l'Italia, l'Europa o l'ONU.

A questo proposito siamo costretti a chiarire una cosa che non pensavamo di dover chiarire a diversi amici (i "nemici" non capiscono o fanno finta di non capire ed è inutile perderci tempo): il Movimento Neoborbonico non è mai stato né sarà mai un movimento monarchico e lo diciamo dal lontano 1993. Il nostro è un movimento culturale e il nome "neoborbonico" (assurdo davvero che si debba ripeterlo) deriva da un mio incontro con il grande e compianto amico Riccardo Pazzaglia al quale sottoposi vari nomi e prevalse quello più provocatorio per sfondare il muro omertoso, ottuso e colpevole dei media e, dopo 30 anni, dopo i risultati raggiunti e dopo che questa categoria "neoborbonica" è diventata ormai sinonimo di orgoglio e di amore per la storia del Sud, la provocazione è stata un successo epocale e senza quella parola noi tutti forse non staremmo qui. Il "neo", del resto, è chiaro e sta ad indicare proprio che dal passato noi puntiamo al futuro (e non ci sembrava così difficile da capire).

"Se per disprezzarci dite che siamo borbonici noi lo rivendichiamo con forza e sempre più fieri dopo studi e ricerche alla luce di quello che i Borbone hanno rappresentato per tutti noi dai famosi primati alla conquista/colonizzazione del 1860": questa la nostra scelta nel 1993 fatta salva una bella parte di persone che si dichiarano monarchiche e (in tempi nei quali in tanti si dichiarano addirittura giacobini o seguaci delle ideologie del Novecento) si tratta di persone degne di tutto il nostro sacro e quotidiano rispetto anche per i valori cristiani che con quegli ideali vengono trasmessi da secoli.

Molti di quelli che oggi si indignano per quella foto, però, a quei tempi non erano nati o non sapevano neanche chi fossero i Borbone e senza di noi forse oggi starebbero in 4 a parlare di queste cose o starebbero ancora gridando vivalitalia... Dove eravate mentre i neoborbonici e Carlo di Borbone subivano gli assalti con le pietre di anarchici e comunisti a Battipaglia o ad Avellino? Dove eravate quando due politicanti presentarono due interrogazioni parlamentari "preoccupati da un Borbone che gira per l'Italia ad abbracciare migliaia di persone entusiaste tra migliaia di bandiere"? Dove eravate mentre noi perdevamo anni e anni in giro per gli archivi a ricercare le verità storiche e per le scuole a divulgarle? Dove eravate mentre "convincevamo" le autorità a non sequestrare le nostre bandiere allo stadio dopo che per primi e con le collette le avevamo diffuse lì e altrove come non era mai capitato prima (ed è capitato anche per l'ultima partita a Napoli)?

In questi anni ricordo decine e decine di manifestazioni con la presenza di Carlo di Borbone (sempre assenti gli altri "rami", "presenti" solo da qualche anno e da quando dirsi "borbonici" è, grazie a noi, più facile e più "conveniente"). Ricordo, da parte del principe, centinaia di dichiarazioni a favore della verità storica e contro Savoia&Risorgimento e anche di borse di studio o di beneficenze negli ospedali e nelle parrocchie di Napoli e del Sud. Se tutti noi oggi parliamo di questi temi e siamo in tanti, in tantissimi (anche con altri movimenti), è anche grazie alla presenza e alle parole di Carlo di Borbone che (con tutta la stima per noi e per voi) ha sempre e giustamente avuto una risonanza internazionale che noi e voi non avremmo avuto. Per circa 30 anni è stato così e da circa 30 anni ci lega un affetto vero e anche personale verso il principe e i rappresentanti della Casa Reale ma è chiaro che se i progetti della Casa Reale Borbone Due Sicilie, del principe e delle principesse saranno in futuro diversi, noi andremo avanti lo stesso come abbiamo sempre fatto, da volontari "a perdere" h24 e da 32 anni. Continueremo ad andare avanti sulla nostra strada, con la serenità, la passione e l'impegno disinteressato e costante di sempre, tra Memoria, Orgoglio e, prima o poi, Riscatto.

Grazie a tutti. Un abbraccio a tutti.